Olandaaaaa

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Olanda, arriviamoooo!!

Questo weekend lascio scapolo il mio Tino, perchè porto in Olanda con me la mia cara Mutter, che ha tanto bisogno di staccare un po’ la spina!

Visiteremo Floriade, l’olimpiade dei fiori, poi Delft e poi chissà…

Partiamo stasera e torniamo lunedì, non mi sembra ancora vero… Non ho mai fatto un viaggetto sola soletta con mammà, speriamo vada tutto bene!

Un bacio a tutti voi, vedrò di portare a casa bulbi e sementi per tutti 😀

Kiss kiss,

 

Tina


Festeggiamo…

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Foto by Bubus

Questo weekend i bubus si sono regalati 36 ore di montagnosa bubezza per festeggiare…

Festeggiare cosa, vi chiederete…

Festeggiare il primo contrattino da bancaria della Tina-bubina, che per i prossimi 4 mesi presterà servizio in una delle filiale della BCC in cui ho svolto il tirocinio… Che sia un piccolo passo per l’umanità, un grande passo per i Bubus?!?!?!

Solo il tempo potrà dirlo, noi intanto festeggiamo… e, visto che l’estate dei bubus sarà eminentemente casalinga, avremmo pensato che sarebbe bello organizzare un “Diva e nonna summer edition vol.2″… Che ne dite??!?!?

Si raccolgono iscrizioni e suggerimenti 😀

Mille mille mille bacini a tutti,

i Bubus (con i nasini arrossati dal sole montano)


Merry Christmas … Joyeux Noel … Frohe Weinachten … Feliz Navidad … Buon Natale

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The Bubus, in viaggio sotto la pioggia per raggiungere Tina’s parents in montagna, dopo una meravigliosa e pantagruelica magnata a casa di Tino, vi augurano un Natale di Zucchero, Cannella e ogni cosa bella 🙂

P.S. This Bubus Post is written to you thanks to the new Tino’s Google-Phonino 😀


Marmellata di Rosa(e)

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Ingredienti

250 gr di petali di rosa (non trattate con prodotti chimici),

375 gr di zucchero,

1/2 limone, 250 ml di acqua

Preparazione:

Lavate ben i petali di rosa (usate petali di un bel rosso, molto profumati) ed eliminte la parte bianca dell’attaccatura.

Tritateli grossolanamente e metteteli in una scodella con meta’ dello zucchero.

Coprite e fate riposare 2 giorni (magari (mi) bastassero 2 giorni di riposo n.d.Rosa.).

Sciogliete lo zucchero rimasto nell’acqua, aggiungete il limone ed infine lo zucchero con i petali.

Portate lentamente ad ebollizione e cuocete a fiamma bassa per circa 20 minuti.


Ieri sera siamo andati…

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A vedere la dolce Malika.

Il mio Tino non ci doveva neanche essere a dire la verità… La truppa doveva essere composta da me, Mamma, Zia Anna (sorella di Mamma) e la cugina Ileana, da cui era partita l’idea di una serata tra donne a sentire una donna che cantava al Teatro Romano di Verona, cioè davanti all’appartamentino da bancaria della cugina Ile.

Ile però è rimasta bloccata a Formentera per 12 ore di troppo, così in fretta e furia è stato individuato un sostituto: Bubu! Che bello! Finalmente un concerto insieme, dopo che spesso sono andata a zingarare in giro senza di lui.

In una cornice così romantica, con una voce come la sua la luna piena, le stelle, il teatro romano… Lucciconi ^_^

Ecco, questa sarà una bella settimana, me lo sento! E’ partita bene, finirà anche meglio: sabato Michela e Alberto si sposano!!! (Io sarò l’addetta ufficiale alla sistemaizone del velo e della gonnellona pre-ingresso in chiesa… già mi emoziono 😀 )

Nel frattempo spero proprio di riuscire a incontrare zia Lucy prima che parta… starà via 3 mesi e già mi vien male… 

Buona settimana a tutti!!!


Sotto assedio :)

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Souvenir dall’assedio:

–  tanto vino, bevuto dal picciuolo (vedi brocchetta foto n.1)

– tanto cibo, buono, spesso storicamente adeguato al 1613, mangiato per piacere e per “dovere”.

– una coroncina di fiori da fatina dei boschi (che in fondo resto sempre una bimbetta)

– “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese” del Nostro, amorevolissimo ospite, che ci ha coccolati come mai avremmo osato sperare. E c’è da dire ragazzi, che in costume fa la sua porca figura.

– Tanta bella gente. Tanta tanta e bella bella. Da rimanerne conquistati al volo.

– Una ricostruzione storica funestata dalla pioggi, ma non per questo meno bella ed emozionante. L’anno prossimo chi viene con noi?!?!

– La speranza di essere stati utili nel nostro piccolo, anche solo nel far compagnia al Nostro nei suoi mille e mille e mila compiti.

Qui sotto un piccolo assaggio di foto di questi due giorni.

Chi lo conosce potrà scorgere anche il Suo piglio deciso nel furoreggiar della battaglia.

Buona visione e buona settimana!!!

P.S. Altre foto dell’eroe sono disponibili, dietro il pagamento di una lauta ricompensa, al solito indirizzo mail 😀


Un certo non so che…

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Noto in giro un certo ripiegamento che mi sa tanto di autunno, con il tempo che fa da complice. Io per prima mi sento spenta, scollegata, apatica.

Certo le notizie che vengono dal paese non aiutano, nè le amare considerazioni sul tempo che passa e che perdo. Ma che diamine, ho solo 24 anni! Eppure sento che MI sto perdendo, che forse VI sto pure perdendo.

Tornando alle notizie, quelle con la N maiuscola, che occupano le prime pagine, non ho la forza né la voglia di indignarmi. O meglio mi indigno, ma poi?! Non ho l’entusiasmo e/o la fiducia nel futuro per attivare una risposta anche solo personale a tutto ciò. Vorrei anche scriverne, ma poi mi  sembra di riuscire ad imbastire solo inutili pipponi senza via d’uscita.

Ve ne lascio però un’elenchetto, così magari mi dite voi qualcosa di sensato:

E poi c’è questa pioggia, grigia e ottusa che mi fiacca, mi abbatte il morale. Meno male che nel finesettimana non c’era, ma c’era invece il mio Tino. Ed una buona torta salata fatta da me, ed una voglia di cambio-armadio e vestitini, ovviamente frustrata dalle temperature.

Che frustrazione!

John, Paul, George e Ringo aiutateci voi… All together Now!

Questo tema marroncino perchè il tempo è di quel colore lì e quindi la bicicletta coi fiori mi fa troppa troppa malinconia.



Ieri e Oggi

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Ieri era San Marco.

Quindi ieri sono tornata a casa con tre Rose Rosse: due per me (Tino&Suocero) e una per mamma (Tino).

Ieri abbiamo consacrato la giornata alla bimba: verniciature, montaggi, ingrassature, cuscinetti, tankerizzazione e chi più ne ha più ne metta.

Ieri mi sono guadagnata la qualifica di “Santa Rosa Martire della Lambra” con tanto di iconografia allegata in un forum di scooteristi d’epoca (come sono fika!!)

Tra ieri sera e stamattina la mia mamma e il mio Tino si sono mandati amorosi sms di ringraziamenti e complimenti: ciccì e coccò, coccò e ciccì, in un tripudio di zuccherosità che per due come loro è un miracolo.

Oggi il sole splende, le mucche pascolano accanto all’ufficio e io andrò in palestra.

 

Ooooh… Così mi piace!!!!

A tutti voi lascio un Boccolo, tutto speciale. Che l’amore rimanga o finalmente arrivi. Che la giornata, la settimana, il mese, l’anno che verrà vi sorrida. Che ci si possa rivedere o vedere presto prestissimo!

 


TV

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via Derrigk’s photostream

Questa è la mia città, quando mi piace tanto.

Questa è la foto di un mio prof. del Liceo, ritrovato per caso su flickr, che tentava, con qualche successo, di farci innamorare di matematica e fisica,  noi che eravamo poco più di una classe di gallinelle ciaccolone e bisbetiche.
Lui invece era simpatico e piacione, con un’evidente debole per le belle ragazze (alunne escluse, ovviamente!).

Che ricordi…


Wiki-Bubu

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Ravizzone – Brassica campestris L. var. Oleifera D.C.

Classe: Dicotyledonae
Ordine: Rhoedales
Famiglia: Cruciferae – Brassicaceae
Tribù: Brassiceae

Francese: Navette; Inglese: Winter rape; Spagnolo: Nabina; Tedesco: Rübsen

Origine e diffusione

Il Ravizzone è una pianta di origine incerta, coltivata nei Paesi dell’Europa centro-settentrionale. Nella P

ianura Padana viene coltivato come erbaio autunno-primaverile, dove viene utilizzato tra la fine di marzo e i primi di aprile, epoca in cui fiorisce. Nelle zone irrigue, sempre come erbaio, viene seminato verso la fine dell’estate e offre un primo taglio verso novembre e un secondo, meno produttivo, in primavera.

Caratteri botanici

Pianta annuale o biennale, con radice fittonante, gracile, a colletto non ingrossato, molto simile al Colza, dal quale si distingue per avere le foglie più ruvide, irte di peli, in particolare nella pagina inferiore, meno glauche e meno carnose. Lo stelo, le foglie caulinari e le infiorescenze sono quasi come nel Colza. Le silique sono molto erette, rostrate; i semi, più chiari rispetto a quelli del Colza, hanno un contenuto in olio del 35% circa.Tecnica colturale

Come per il Colza, anche per il ravizzone esistono varietà autunnali e primaverili. Si può considerare una coltura sarchiata. Il terreno deve essere lavorato profondamente e ben preparato. La concimazione si basa sul letame integrato da minerali complessi. Di solito si semina in agosto-settembre, alle prime piogge. Le piante devono essere ben radicate ma non eccessivamente sviluppate prima dell’inverno, perché potrebbero essere danneggiate dal gelo.

Raccolta e utilizzazione

La raccolta viene fatta in giugno (usando mietitrebbie). La quantità di prodotto ad ettaro è di circa 20 quintali. I caratteri organolettici dell’olio di ravizzone è molto simile a quello del colza.
Come per il colza anche il panello del ravizzone viene usato per l’alimentazione del bestiame e come concime. Come detto, viene usato anche come erbaio.

Questo perchè il mio bubu ogni volta che vede un campo di ravizzone pensa un po’ a me. Due annetti fa infatti gli ho dispiegato tutta la mia cultura in merito a questa coltura, cultura che mi deriva dagli insegnamenti di quella santa donna della mia maestra Terelisa.

Stamane Bubu, guidando verso Milano tra enormi campi di Ravizzone, mi e si chiedeva a cosa cavolo servisse questa pianta che oramai si trova ovunque. Ecco la risposta 😀

Wiki-Bubu

Cultura enciclopedica su argomenti bubeschi e semi inutili ^_^


Piove e c’è il sole…

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Piove e c’è il sole
la Madonna innaffia un fiore,
innaffia i fiori per Gesù
e domani non piove più.
Piove e c’è il sole
la Madonna coglie un fiore,
poi ne coglie uno di più
per donarlo al suo Gesù
e ne coglie uno di meno
perché poi venga il sereno.

La cantavamo sempre io e mia cugina Francesca quando, durante le passeggiate in montagna con i nostri genitori, si arrischiava a cadere qualche goccia di pioggia filtrata dai raggi del sole.

A pensarci bene me l’aveva insegnata lei, chissà se lo ricorda ancora, mangiapreti com’è diventata!

Eh già perchè io ero la brava bimba che andava al catechismo, lei invece era quella non battezzata, non comunicata, che non faceva religione a scuola, per me una specie di mito 🙂

In ogni caso ora passerò tutti i giorni fino a domenica a recitarla a mò di rosario 😀



Candelora

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Quando vien la Candelora
da l’inverno sémo fóra,
ma se piove o tira vénto,
ne l’inverno semo drénto.
Se a Candelora xe sol e bora
de l’inverno semo fora,
se piovi o tira vento
de l’inverno semo dentro.
La Madona Candelora
se la vien con sol e bora
de l’inverno semo fora;
se la vien con piova e vento,
de l’inverno semo drento,
se la ven co’l serenà
l’inverno xe passà.

In pratica se stiamo ad ascoltare Venessiani o Triestini siamo a cavallo di un musso, come si dice dalle mie parti,  dato che qui nel Nord-Est il sole splende e fa un freddo micidiale…

Dalla perfida Albione invece prevedono sventure…

« If Candlemas Day is bright and clear, there’ll be two winters in the year. »
 

Però la marmotta è un animale così dooolce! E devo dire che un po’ mi somiglia, non trovate?!