Escalation di Bubeschi sentimenti (o dell’incazzatura lavorativa)

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Sgroooooaaaaaaaaaallllllllll!!! Graoullll!!!

Sangue, voglio saaaaaaangueeeee!!!

Grrrr… Grrrr… Grrr…

Umpf… Umpf…

uhm…

Miaooooooooooo!!!

:'(

Ora voglio solo un weekend di coccole Bubesche.

Bubu preparati, chè Venerdì sera o Sabato mattina si fugge in montagna.

 

In compenso, per consolarmi, ho letto, quasi tutto d’un fiato questo:

More about Vai e vivrai

Bello. Se volete ve lo presto.


Just the way you are

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Don’t go changing, to try and please me
You never let me down before
Don’t imagine you’re too familiar
And I don’t see you anymore

I would not leave you in times of trouble
We never could have come this far
I took the good times, I’ll take the bad times
I’ll take you just the way you are.

 

Sì, anche se stamattina ti sei dimenticato di telefonarmi (e probabilmente ti dimenticherai di richiamarmi anche ora che te l’ho fatto notare), ti amo proprio così come sei :*


Maligna ottusità

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A questi signori che se la prendono tanto con la RU 486 che a loro dire “uccide i bambini” vorrei rivolgere un invito. Considerate tutte le altre cosa che tutti i giorni “uccidono i bambini”.

“Uccide i bambini” la povertà e la fame nel mondo, la mancanza di medicinali a basso costo per le malattie più banali, il divieto all’uso del condom che garantisce all’AIDS rapida e devastante diffusione.

“Uccidono i bambini” le mamme, che pure li hanno portati in grembo e voluti, in preda alla depressione post partum, lasciate completamente sole, spesso, disperate per la mancanza di sostegno, di un lavoro, di una luce in fondo al tunnel della povertà. Lasciate sole dalla disgregazione delle tanto amate “famiglie tradizionali”, dalla mancanza di asili nido che impediscono loro di lavorare per il sostentamento della famiglia e per recuperare una loro indipendenza e dignità al di fuori delle mura di casa.

“Uccidono i bambini” i papà, i patrigni, che picchiano e ammazzano loro e/o le loro mamme e poi magari le fanno sparire in un lago.

“Uccidono i bambini” i presidi e i sindaci che li lasciano a pane e acqua, o peggio, fuori dalla mensa perchè i loro genitori non riescono a pagare le rette, o meglio uccidono la loro spensieratezza, che non è cosa da poco.

“Uccidono i bambini” i pedofili e i preti pedofili, che ne violano l’intimità e l’innocenza, rovinandogli la vita per sempre, proprio quando sono più indifesi e vulnerabili.

“Uccidono i bambini” gli anni passati in orfanotrofio, per la mancanza di coppie che li vogliano adottare, per la lungaggine delle pratiche per l’adozione che sfiancherebbero chiunque (almeno in Italia), per il divieto a tante coppie (etero e omo) che convivono senza riconoscimento e che per questo non possono adottare.

“Uccide i bambini” la ronica carenza di organi “di ricambio” da trapiantare, il deficit costante di sangue per le trasfusioni, il ritardo della ricerca italiana causata dalla legge che blocca la ricerca sulle staminali (sempre in Italia).

“Uccide i bambini” la famigerata legge 40, o meglio uccide gli ovuli congelati (che, se non ricordo male voi considerate già “bambini”) e le speranze di procreazione di tante coppie, con gli assurdi lacci e lacciuli che mette alla fecondazione medicalmente assistita.

Ecco,  riflettete su questo e impegnatevi a cambiare queste cose.

Ma certo, è molto più difficile cambiare tutto questo che picchettare un ospedale.






Un vero gentleman…

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“Sapete perché – dice – Bresso è sempre di cattivo umore? Perché al mattino quando si alza e si guarda allo specchio per truccarsi, si vede. E così si è già rovinata la giornata”.

…Cavaliere, non le sto neanche a dire che razza di giornata mi si parerebbe davanti se tutte le mattine vedessi la sua bella faccia allo specchio…

E, in ogni caso, ma che razza di commenti sono questi?!?

Del resto ricordiamo che la povera Bindi era “Più bella che intelligente”… La Bresso, comunque ha dimostrato di essere bella (insomma ha pur sempre una sessantina d’anni) e pure intelligente quando ha ribatuto:

“Verrebbe da dire che è solo una battuta mal riuscita, per due motivi: prima di tutto perché, per la verità, io sono sempre di buon umore, è difficile trovare una mia foto in cui non sia sorridente. E poi perché quanto a trucco, ne uso poco, ne ho meno bisogno di Berlusconi. Sono più giovane e meglio conservata, anche senza lifting.”

Girl Power!

P.S. Siamo tornati di comune accordo al vecchio tema.. ci piace troppo!

—-  Aggiornamento…

No, ma scusate… E Calderoli con il lanciafiamme?!?!

Paura di spavento…


Mi è sembrato di vedere un Bubu…

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I guai di chi lavora nell’ IT

(Muahahahaahaha…)

da Downloadblog.it


Pessima salute. L’uomo non è fatto per stare seduto tutto il giorno davanti ad un monitor, ma neanche per entrare/uscire dalla sala macchine con lo sbalzo di temperatura che tutti in estate conosciamo bene. Ma non finisce qui. Chi lavora in IT spesso è costretto ad orari che variano a seconda dei problemi, con il risultato che si mangia e si beve quello che si trova, siano le 11 di sera o le 3 di notte. Per tenervi un po’ su di tono, evitate di consumare la pausa pranzo davanti al monitor (la tua bubu te lo dice sempre sempre sempre) e di bere troppo caffè delle macchinette: se riuscite fatevi un passeggiata, anche se si tratta di girovagare in mezzo al parcheggio aziendale (che tristezzaaaaaaa).

Il computer non è il vostro migliore amico. Questo è spesso sottovalutato: quante ore di vita sociale vi toglie il pc (“Basta Bubu, molla il pc/imac/ibook/pc di casa di bubu!!! Io vojo le coccoleeeeee!!!”)? “Spegnete” i soliti contatti e cercate di uscire con persone che non si occupano di IT ne a livello professionale ne a livello amatoriale, vi farà bene.

Stress. Qui sfondiamo una porta aperta. C’è lo stress di chi dai piani alti vi chiede vi fare qualsiasi cosa senza darvi i mezzi, c’è lo stress derivato da dover prendere ordini da chi confonde l’XML con l’XLS, e quello di dover passare il tempo a tappar buchi semplicemente per la negligenza e l’inettitudine altrui. E lo stress continua anche dopo l’orario lavorativo, con schiere di famigliari (da includersi anche i famigliari della propria bubu), amici, e amici di amici che vi telefonano o peggio bussano direttamente alla vostra porta, perchè il loro computer è andato in “tilt”. E non importa che voi siete il Dio dei mainframe, perchè per loro siete semplicemente quello che “lavora nei computer” (“Simone, tu che sai…..”).


Aiuto Bubu, sei proprio tu!!!

Devo salvarti da questo infernooooooo!!!



No, allora mi vuoi proprio far incazzare…

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Riporto qui una accurata selezione delle parole dell’esimio Monsignor Oddo Fusi Pecci, vescovo Emerito di Senigallia, tratte da Metilparaben, ma pure da qui, che non si dica che siamo i soliti comunisti che travisano tutto.

Il ruolo biologico della donna è quello di madre, sposa ed educatrice. Il lavoro è secondario, viene dopo. Penso che nella crisi di valori attuale e nell’emergenza educativa che viviamo, molto abbia a vedere il fatto che la donna esce molto di casa, reclami una sfrenata indipendenza dal marito e vada a lavorare. (…) Da questo punto di vista il femminismo esasperato ha creato danni e lo si vede nella scarsa educazione anche cristiana dei figli. La donna è biologicamente deputata al ruolo di madre che è quello primario ed una buona madre educa i figli. Ora mi domando come possa svolgere quelli che sono i suoi doveri fondamentali andando a lavorare. (…) Una volta quando la donna badava a quello che è la sua missione, faceva recitare le preghiere, accompagnava i bambini alla scuola e al catechismo tante storture non accadevano, bisogna riconoscerlo.

Ecco, sapete che vi dico, eccellenza illustrizzima,  questa qui sotto è la mia idea di casalinga,

alla quale cercherò di attenermi il più possibile:

(magari gli strusciamenti su orde di ballerini, per quanto colte, le lascio a Freddie, ma per il resto…)


Sgroal

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Avete presente quei momenti in cui sei proprio insofferente, isterico, intrattabile?!

Quei momenti in cui ogni cosa è un contrattempo, ogni parola è troppa, ad ogni parere altrui rispondereste con un vaf….?!

Quei momenti in cui piuttosto di andare a lavorare preferireste sbattere contro un muro con la macchina?! E invece la prendi quella macchina per andare al lavoro, ma già sul vialetto di casa sgommi e sgasi e ti dimentichi anche di mettere la cintura, almeno fino al semaforo successivo.

Quei momenti in cui ti girano le balle e non sai neanche perchè, che ti senti perfino la tachicardia, una furia cieca addosso, che se avessi un pungi-ball lo manderesti al tappeto?!

Quei momenti in cui vorresti solo immergerti in una vasca di acqua calda e andare sotto con la testa per qualche minuto e aprire gli occhi e sentire che i rumori sono distanti, ovattati, che tutto perde urgenza.

Ecco è uno di quei momenti e io ovviamente sono al lavoro.

It takes a fool to remain sane…


Giusto per

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Spezzare questo magico clima di nanne ed ammmmmore generale, vi propino una nootiziola di secondo livello sul nostro amatissimo regime…

“Noemi Letizia Sbarca in Rai”

Il link all’articolo lo trovate qui.

IO riporto solo un paio di Dichiarazione della ragazza e un video a commento del tutto, chè si sa, le immagini ed il sonoro valgono più di mille mila parole.

“Stavolta voglio riuscirci. Sento che per me è arrivato il momento decisivo. Ho un obiettivo e devo arrivarci con le mie capacità”, ha spiegato Noemi Letizia ieri al sito Ign (gruppo AdnKronos). Confessando: “Voglio entrare nel mondo dello spettacolo. Il mio sogno è entrare a far parte di una delle produzioni di Bibi Ballandi. Gli chiedo di fare un provino, poi decida se ho le possibilità per fare carriera”. I suoi modelli? “Barbara D’Urso, Milly Carlucci e Michelle Hunziker. Ma considero Sofia Loren il mio mito più grande”.  

Ed ecco a voi la futura stella della nostra TV 🙂

 

Io comincio a  pensare seriamente alla fuga…


Nel giorno della memoria

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Io ricordo lui, Alan Turing.

Protagonista di un olo/omocausto tutto personale, dopo che era stato tra i più brillanti scienziati a servizio della sconfitta del nazifascismo.

Tanto per ricordarsi che anche i “buoni” possono essere cattivissimi.

E per ricordarsi che la meletta apple oltre ad essere ormai un’icona fashion, ha anche un significato più profondo.

La sua biografia la trovate qui

“Possiamo vedere solo poco davanti a noi, ma possiamo vedere tante cose che bisogna fare”