Io sono Snoopy
* Umpf! non c’è niente di peggio che tornare in una casa vuota!
gli spostamenti di Tino, lavorativi e non, in giro per Italia ed Europa
(Muahahahaahaha…)
Pessima salute. L’uomo non è fatto per stare seduto tutto il giorno davanti ad un monitor, ma neanche per entrare/uscire dalla sala macchine con lo sbalzo di temperatura che tutti in estate conosciamo bene. Ma non finisce qui. Chi lavora in IT spesso è costretto ad orari che variano a seconda dei problemi, con il risultato che si mangia e si beve quello che si trova, siano le 11 di sera o le 3 di notte. Per tenervi un po’ su di tono, evitate di consumare la pausa pranzo davanti al monitor (la tua bubu te lo dice sempre sempre sempre) e di bere troppo caffè delle macchinette: se riuscite fatevi un passeggiata, anche se si tratta di girovagare in mezzo al parcheggio aziendale (che tristezzaaaaaaa).
Il computer non è il vostro migliore amico. Questo è spesso sottovalutato: quante ore di vita sociale vi toglie il pc (“Basta Bubu, molla il pc/imac/ibook/pc di casa di bubu!!! Io vojo le coccoleeeeee!!!”)? “Spegnete” i soliti contatti e cercate di uscire con persone che non si occupano di IT ne a livello professionale ne a livello amatoriale, vi farà bene.
Stress. Qui sfondiamo una porta aperta. C’è lo stress di chi dai piani alti vi chiede vi fare qualsiasi cosa senza darvi i mezzi, c’è lo stress derivato da dover prendere ordini da chi confonde l’XML con l’XLS, e quello di dover passare il tempo a tappar buchi semplicemente per la negligenza e l’inettitudine altrui. E lo stress continua anche dopo l’orario lavorativo, con schiere di famigliari (da includersi anche i famigliari della propria bubu), amici, e amici di amici che vi telefonano o peggio bussano direttamente alla vostra porta, perchè il loro computer è andato in “tilt”. E non importa che voi siete il Dio dei mainframe, perchè per loro siete semplicemente quello che “lavora nei computer” (“Simone, tu che sai…..”).
Aiuto Bubu, sei proprio tu!!!
Devo salvarti da questo infernooooooo!!!
Eccoci qui, dopo la trasferta lavorativa più massacrante e stimolante della mia pur giovane vita lavorativa 🙂
Felice tra le braccia del mio bubu, finalmenteeeee 🙂
Nuove prospettive lavorative, per l’appunto 🙂
Taanto inglese, un po’ di francese e un sacco di gente interessante.
Forse tra 6 mesi or so la mia vita potrebbe evolvere. Chissà!
Anyway questi 2 giorni ma hanno dato un po’ di speranza in più, tanto entusiasmo e la voglia di rinnovare questo contratto calvario con i veterinari senza frontiere, voglia che ultimamente m’era un po’ passata 😛
E voi?! Che avete combinato in uqesti giorni che sono stata via?
Kissessssss
Mi manchi Rosa! Ti amo Rosa!
Per stare un po’ (un bel po’) con Lucy, che fino ad un anno e mezzo fa dormiva con me, cenava con me, studiava con me, viveva con me.
Per respirare un’aria diversa, più libera, intrisa di qualche ideale e sogno in più (alla faccia della signora “CollanaDiPerle-MocassinoTods-BorsaDiCocco” che guardandoci in fila ad aspettare per una conferenza ha esclamato “perchè io mi sono anche rotta di questi qua, penseranno anche di cambiare il mondo, magari…”).
Per riprendere coraggio ed entusiasmo nel mio lavoro padovano, per ricordarmi perchè ho studiato cooperazione allo sviluppo, per sentire i problemi del mondo pressanti almeno quelli di questa stupida italietta.
Per ballare, scatenata e senza pensieri, sulle note mixate da un certo Jovanotto, non più tanto giovane, ma ancora tanto entusiasta ed entusiasmante, in una disco dai muri trecenteschi e dal tetto di cielo.
Per ascoltare, capire, imparare da voci nuove, sconosciute, dimenticate.
Per sentirmi fiera di essere “a big big girl in a big big world” che ha imparato a muoversi con le sue gambette, può fare brigare, andare, girare, senza bispogno di mamma e papà o di un uomo al suo fianco che ne legittimi il cammino (io amo il mio Tino, ma come donna ogni tanto mi viene la “spissa” di dover dimostrare la mia autonomia ed indipendenza a qualcuno e anche a me stessa).
Ecco per tutte queste ragioni ho abbandonato il mio Tino, voi, la mia protestante famiglia, le telecomunicazioni tutte. Un po’ mi sento in colpa, ma mi sono divertita un casinooooooo (anche se mi siete mancati :P)
Sono anche molto fiera del mio Tino, che è stato così democratico da lasciarmi andar via senza protestare più del giusto, ha fatto un po’ di spese per la bimba, e si è preso cura del blogghino.
Sono anche molto grata a voi che l’avete coccolato e consolato in mia assenza.
Taaanti bacini a tutti e buona settimana!!
P.S. se volete l’anno prossimo possiamo andarci tutti insieme al Festival dell’ Internazionale. E’ stupendo, giuro!!
Io che di solito odio questa stagione di lento declino, di foglie appassite, alberi spogli e brume, quest’anno non vedevo l’ora che arrivasse, per potermi adagiare in un calmo letargo, lontano dalle nevrastenie della fine dell’estate.
Non vedevo l’ora che il freddino dell’aria mi accompagnasse e facilitasse la ripresa del “solito” tran-tran lavorativo, spegnendo le mie resistenze, la mia poca voglia di lavorare che di solito spunta fuori ai primi caldi.
E invece niente, dopo una prima settimana d’acquazzoni e clima setembrino, ecco che di nuovo l’aria appiccica, il sole scotta, in totale contrasto con l’arancio delle foglie che cominciano ad ornare i marciapiedi. E anche io mi sento surriscaldata, incasinata, riottosa.
Speriamo che l’autunno torni presto, che arrivi il tempo degli gnocchi di zucca, dei funghi con la polenta, delle caldarroste, dei maglioni di lana e delle copertine di pile sul divano.
Chissà che così anche io possa tornare ad essere meno inquieta, mano recalcitrante a questa lontananza a cui credevo oramai di essermi rassegnata, e che invece ultimamente pesa come un macigno sul mio cuore.
L’ispirazione per parlare d’autunno mi è venuta grazie a Spa. Grazie Spa 🙂
Certo, considerato che per i primi tempi sarà un po’ scombussolata, dovremo prenderci grade cura di lei e prima che riesca a stare in piedi da sola ed a muovere i primi passi ci vorrà del tempo. Ma già così sarà una gioia averla con noi 🙂
Il papà la sta andando a prendere, alla guida di un fiammante qubo rosso amaranto e oggi, poco dopo pranzo portò finalmente vederla per la prima volta.
Che emozione!!
La nostra prima Lambretta 😀
Da dove iniziare…
Forse dalle lacrimuccie di commozione che mi sono scese dopo aver letto questo e ascoltato quest’altro. Che dolci siete ragazzi miei, due cavalieri piemontesi, degni di ogni tenerezza.
L’uno ci ha scossi dal nostro torpore e dalla proverbiale pigrizia bubesca, regalandoci un tour memorabile della città e una coppa nella gelateria più uppé di Torino (io ovviamente ho scelto la “Bela Rosin” 😀 ). Ed in più mi ha allietata con la sua brillante conversazione, rendendo liete le 4 ore di viaggio che ci separavano da Padova, mentre il Tino sonnecchiava al mio fianco (n.d.r. complimenti a Trenitalia per l’aria condizionata da “Polaretti Dolfin”)
L’altro ci ha fatto sognare introducendoci nelle sale del circolo dei lettori, oramai assurto a mia meta da sogno (anche io voglio poter leggere in un posto così!!) e raccontandoci dei suoi vini e di molte altre storie.
Un sodalizio che da virtuale si è fatto reale, regalandoci toni ancor più vivaci e una deliziosa dolcezza nello stare assieme, accoccolati su un divano o seduti attorno ad untavolo, senza strappi nè brusche frenate, spizzicando temi e discorsi tra i più diversi, nella rassicurante certezza di conoscersi da una vita (almeno così sembrava). Una serata liscia e morbida come velluto, temperatura mite, sguardi affettuosi e la mole che ci sovrastava benevola, come a dire:”bravi ragazzi, continuate così”. Anche il fato ci è apparso benevolo: ha tenuto lontane le nubi temporalesche che avrebbero dovuto funestare il rendez-vous, regalandoci un fresco zefiro ad allontanare l’afa dei giorni precedenti.
E gli abbracci… che begli abbracci!
A presto tesori…
P.S. Una menzione speciale va anche a Cristina, la proprietaria del Bed and Breakfast “Aprile”, che ha saputo aggiungere un tocco casalingo al nostro soggiorno Torinese. Una sistemazione consigliatissima per tutti, in centro, relativamente economica e dotata di charme ineguagliabile. Ed è pure assai friendly. Perfetta!
Le generose dimensioni della stanza (n.d.r.”Book of Longing”, il nome della nostra camera, è il titolo del primo libro di poesie di Leonard Cohen) che ci ha assegnato, ci hanno pure permesso di ospitare i nostri cari amici, per i primi rilassatissimi minuti del nostro felice ritrovo.
Eccoci qui, ci ho messo un po’, ma ora sulla barra qui sopra troverete una paginella tutta nuova dal titolo “Fotine 2” con il reportage da Padova e le tanto attese foto dei Nipotini/cuginetti.
Due giornate splendide 😀
Per un paio di giorni la vostra Tina sarà probabilmente assente dal Blog: domattina alle 11.00 parto alla volta di Torino, per accompagnare e tenere a bada la banda dei “Veterinari Tropicalisti” che si riuniscono nell’assemblea generale annuale, che sarà pure elettiva 😀
Mi sono già equipaggiata con micro guida della città, anche se la valigia ovviamente non l’ho ancora fatta (da brava cialtrona tropicalista 😀 )…
Speriamo bene, anche se il meteo non è dalla mia parte, Sigh!
Se non altro sarà l’occasione buona per sfuggire dalla routine del doppio/triplo lavoro e dovrei anche fare incontri interessanti… Mah!
Purtroppo il Tino probabilmente non sarà con me, causa dentista con pessimo tempismo 🙁
Gli porterò a casa taaaanti regalini!!!
Qualcuno vuole qualche souvenir su commissione?!
Vacanze pasquali nella quiete di casa, lasciata a nostra disposizione dai miei che se ne sono andati in giro con il camper (mica per farci un piacere, sia chiaro!)…
Coccole, tanta nanna, pranzo di pasqua mega-galattico e buonissimo dai genitori di Tino.
Abbiamo curato i fiori di casa, messo a posto la cucina ed il bagno (in particolare i mille trucchi della mia mutter), cazzeggiato allegramente come due sposini… So cute!
Siamo felicissimi di fare queste piccole cose assieme, probabilmente perchè non le possiamo fare tutti i giorni, così anche fare la lavastoviglie assieme è una piccola gioia.
Ieri però ci siamo riscattati dalla routine domestica per fare un bel giro a Trieste, città del mio carissimo Martino, in pausa da studi napoletani.
La miticissima Mamma Daria ha preparato il pranzo per 6 dei suoi molteplici “figli adottivi per un giorno”, sicchè conpresi i suoi 3 figlioli veri eravamo in 10 attorno ad una bellissima tavola, con il mare di Trieste che sbrilluccicava fuori dalle finestre (per me che sono una ragazza di campagna, la vista del mare dalle finestre di casa ha un che di esotico.)
Pranzo un veloce tragitto ci ha portato in una delle tante Osmiza che si trovano nelle colline attorno alla città, l’osmiza San Pelagio (Šempolaj in sloveno): una piccola casa di agricoltori in cui trova posto il bancone per la mescita del vino ed alcuni filari di ulivi sotto cui cazzeggiavano allegramente un sacco di giovani/famiglie/bambini sistemati nelle maniere più disparate.
Insomma un ambiente molto rilassato che ci ha permesso, assieme al clima quasi estivo, di goderci la giornata tra chiacchiere e “ombre de vin”.
Grazie a tutti per la bellissima giornata, in particolare a: Mamma Daria, Martino Giulio & Michele, gentilissimi padroni di casa, Mirna, Giulia e Silvio, Federico e Stefano.
L’adorato Martino declama spesso questi versi, che io trovo perfetti per descrivere il mio amore per Trieste:
Trieste ha una scontrosa grazia, se piace è come un ragazzaccio aspro e vorace con occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore….
Umberto Saba
n.d.r. stasera se riesco posterò un po’ di fotine del weekend…
P.S. Mattia che mi leggi… su con la Vita! We love you anyway 😉
Chiassosa e seria.. a metà fra una novella sodoma e una romantica cittadina ottocentesca. Clima geografico fresco clima umano solare ed accogliente. Manca solo la mia Bubu per rendere queste giornate veramente meravogliose. Nota gradevole è che finalmente sono riuscito a prendermi una pausa dalla Ferrari 🙂 … e la mia Tina mia ha fatto lo splendido regalo di popolare il blog. Forza così, vai Tina !!