Ohhh là!

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Prima così:

“Lei indossava i jeans, quindi non poteva essere stuprata. Anzi la ragazza era consenziente. Perché è “dato di comune esperienza” che questo tipo di pantaloni non si possono sfilare “nemmeno in parte, senza la fattiva collaborazione di chi li porta”. Così si esprime la III sezione penale della Corte di Cassazione (presidente Gennaro Salvatore Tridico) che ha annullato – con rinvio alla Corte d’ Appello di Napoli – una sentenza di condanna al presunto violentatore di R., una ragazza di Bella, duemila anime in provincia di Potenza.”

E idem per molti casi simili -_-”

Ora, finalmente, cosà:

“I jeans non sono paragonabili ad una specie di cintura di castità”. Lo stabilisce nuovamente la Cassazione nella sentenza con cui ha confermato la condanna nei confronti di un 37enne che aveva molestato la figlia, ancora adolescente, della sua compagna infilandole le mani sotto i jeans. […] l’imputato aveva fatto ricorso in Cassazione sostenendo che la ragazza era seduta sul divano con i jeans aperti e che quindi questo significava che fosse in qualche modo consenziente.

La Terza Sezione Penale respinge oggi questa tesi sostenendo che “il fatto che la ragazza indossasse pantaloni di tipo jeans non era ostativo al toccamento interno delle parti intime, essendo possibile farlo penetrando con la mano dentro l’indumento non essendo questo paragonabile ad una specie di cintura di castità”.

Io mi augurerei che rimanessimo su queste ultime posizioni…

Citazioni da “la Repubblica.it”

P.S. io adoro i jeans 😀


3 thoughts on “Ohhh là!

  1. Sì ma la prima parte del post è da brividi!
    Ma che razza di mentalità c’era?
    Perché è “dato di comune esperienza” che questo tipo di pantaloni non si possono sfilare “nemmeno in parte, senza la fattiva collaborazione di chi li porta”
    Ma siamo fuori di testa proprio….. meno male che tutto si è rivoluzionato.

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