Piove e c’è il sole
la Madonna innaffia un fiore,
innaffia i fiori per Gesù
e domani non piove più.
Piove e c’è il sole
la Madonna coglie un fiore,
poi ne coglie uno di più
per donarlo al suo Gesù
e ne coglie uno di meno
perché poi venga il sereno.
La cantavamo sempre io e mia cugina Francesca quando, durante le passeggiate in montagna con i nostri genitori, si arrischiava a cadere qualche goccia di pioggia filtrata dai raggi del sole.
A pensarci bene me l’aveva insegnata lei, chissà se lo ricorda ancora, mangiapreti com’è diventata!
Eh già perchè io ero la brava bimba che andava al catechismo, lei invece era quella non battezzata, non comunicata, che non faceva religione a scuola, per me una specie di mito 🙂
In ogni caso ora passerò tutti i giorni fino a domenica a recitarla a mò di rosario 😀
Io da piccolo cantavo le canzoni di Mina…cara mia ero già una DIVONA!!! :p
Mi raccomando Domenica sali sulla sedia e cantala, vedrai che il pubblico apprezzerà!!
Santo cielo, come mi sento sempliciotto! Le mie filastrocche infantili, in confronto, erano borborigmi ostrogoti.
“Trata, birata,
la conca d’una rata
la conca d’un sambù
cich e ciach ansuma l’cù.
Nana concheta
la mama ‘ndaja an feta
papà l’è ‘ndà gisù
cich e ciach ansuma l’cù”
Io invece ricordo questa, ancora più semplicina ma sempre in rima come piace tanto ai bambini:
Piove, piove,
la gatta non si muove.
si accende la candela
si dice buona sera.
Mi piaceva perché c’era una gatta, della pioggia e delle candela non mi importava un cippa.