Archivio dei tag: Quando mi parte l’embolo…
Io c’ero (assieme al mio Tino)
Postato ilBasta!
Postato ilVia Bybblog, Donnepensanti
Dal 20 giugno scorso, in poco più di venti giorni sono state assassinate undici donne dal compagno o dall’ex.
[…] La più giovane aveva sedici anni, la più ‘vecchia’ poco più di quaranta.
[…] Nonostante ci si riempia di indignazione e di pubbliche condanne, il mainstreaming italiano (di cui fa parte anche una sorniona e compiacente elite intellettuale) incita gli uomini a pensarsi onnipotenti e a disporre delle vite degli altri, mogli, amiche, compagne, fidanzate, madri e – non dimentichiamolo – figli.
Sono i fatti che ce lo dimostrano.
Le donne diventano cose e in quanto cose possono essere buttate, distrutte, eliminate quando non sono più di colui che se ne sente proprietario. La logica dell’utilizzatore finale ha preso il sopravvento e, in effetti, a ben guardare, alle vittime dei numerosi reati non è offerta altra opzione che la FINE. Si parla del “solito psicopatico”, del caldo che fa ammattire per portare fuori da noi il MOSTRO, illuderci che non si possa fare nulla.
E invece esiste un’EMERGENZA e riguarda le donne in primis perché soggetti deboli ma è trasversale a generi e etnie: il RISPETTO dell’altro è stato barattato con l’esercizio di POTERE sull’altro.
Siamo sicuri che l’immaginario stereotipato (donna/merce; donna/moglie e mamma) che riguarda il femminile e che investe POLITICA, MEDIA, PUBBLICITA’ non abbia un ruolo in tutto quello che sta succedendo?
Siamo sicuri che un cambiamento di percezione nei confronti del femminile e la promozione del rispetto non servano ad arenare il MOSTRO?
I ‘femminicidi’ ci riguardano TUTTI.”
The pursuit of Happiness
Postato ilUn po’ di tempo fa Velies Thyrrens scriveva
“Se esistesse una pilola miracolosa che vi trasforma istantaneamente in eterosessuali, la prendereste?”, avevo domandato tempo fa, tra il serio e il faceto. La mia personale risposta, peraltro basata esclusivamente su ragioni di convenienza pratica, è stata”si, senza il minimo dubbio”
[…]
Purtroppo la situazione, nonostante tutti i discorsi che si fanno in TV e altrove, è quasi insostenibile.
Ma di chi è la colpa? Della società? Della scuola che non educa? Dei gay che non mostrano il loro lato “normale” che viceversa faciliterebbe la loro integrazione? NO: la colpa è esclusivamente degli etero, e di nessun altro (l’identità di genere infatti viene molto prima dell’essere legislatori, genitori, educatori).
La cosa mi aveva colpito moltissimo… Così ho deciso di rispondergli:
Sento il dolore che c’è dietro alle tue parole, lo rispetto e lo comprendo.
Voglio che tu sappia però che per me godere di diritti che a “voi” non sono garantiti è una sofferenza, neanche lontanamente paragonabile alla “vostra”, ma comunque una sofferenza.
Mi spiace per il tuo dolore, per questo mi adopero nel mio piccolo perchè altri non ne debbano soffrire.
Scusaci, perchè alla fine, nonostante tutto, hai ragione tu, è colpa degli etero.
Ecco, il motivo per cui la foto all’inizio del post mi fa tanto bene al cuore è riassunta nella frase qui sopra.
Perchè se così fosse anche in Italia, non mi sentirei una privilegiata il giorno in cui pronunceremo il nostro sì attorniati dal vostro affetto (perchè ci sarete, vero?!). Eh sì perché, ci crediate o noi, quel giorno un pensiero sarà anche per questa inguistizia, per “voi”, per tutti “noi”.
Auguri e lunga vita a Teresa ed Helena!!!
Escalation di Bubeschi sentimenti (o dell’incazzatura lavorativa)
Postato ilSgroooooaaaaaaaaaallllllllll!!! Graoullll!!!
Sangue, voglio saaaaaaangueeeee!!!
Grrrr… Grrrr… Grrr…
Umpf… Umpf…
uhm…
Miaooooooooooo!!!
:'(
Ora voglio solo un weekend di coccole Bubesche.
Bubu preparati, chè Venerdì sera o Sabato mattina si fugge in montagna.
In compenso, per consolarmi, ho letto, quasi tutto d’un fiato questo:
Bello. Se volete ve lo presto.
Maligna ottusità
Postato ilA questi signori che se la prendono tanto con la RU 486 che a loro dire “uccide i bambini” vorrei rivolgere un invito. Considerate tutte le altre cosa che tutti i giorni “uccidono i bambini”.
“Uccide i bambini” la povertà e la fame nel mondo, la mancanza di medicinali a basso costo per le malattie più banali, il divieto all’uso del condom che garantisce all’AIDS rapida e devastante diffusione.
“Uccidono i bambini” le mamme, che pure li hanno portati in grembo e voluti, in preda alla depressione post partum, lasciate completamente sole, spesso, disperate per la mancanza di sostegno, di un lavoro, di una luce in fondo al tunnel della povertà. Lasciate sole dalla disgregazione delle tanto amate “famiglie tradizionali”, dalla mancanza di asili nido che impediscono loro di lavorare per il sostentamento della famiglia e per recuperare una loro indipendenza e dignità al di fuori delle mura di casa.
“Uccidono i bambini” i papà, i patrigni, che picchiano e ammazzano loro e/o le loro mamme e poi magari le fanno sparire in un lago.
“Uccidono i bambini” i presidi e i sindaci che li lasciano a pane e acqua, o peggio, fuori dalla mensa perchè i loro genitori non riescono a pagare le rette, o meglio uccidono la loro spensieratezza, che non è cosa da poco.
“Uccidono i bambini” i pedofili e i preti pedofili, che ne violano l’intimità e l’innocenza, rovinandogli la vita per sempre, proprio quando sono più indifesi e vulnerabili.
“Uccidono i bambini” gli anni passati in orfanotrofio, per la mancanza di coppie che li vogliano adottare, per la lungaggine delle pratiche per l’adozione che sfiancherebbero chiunque (almeno in Italia), per il divieto a tante coppie (etero e omo) che convivono senza riconoscimento e che per questo non possono adottare.
“Uccide i bambini” la ronica carenza di organi “di ricambio” da trapiantare, il deficit costante di sangue per le trasfusioni, il ritardo della ricerca italiana causata dalla legge che blocca la ricerca sulle staminali (sempre in Italia).
“Uccide i bambini” la famigerata legge 40, o meglio uccide gli ovuli congelati (che, se non ricordo male voi considerate già “bambini”) e le speranze di procreazione di tante coppie, con gli assurdi lacci e lacciuli che mette alla fecondazione medicalmente assistita.
Ecco, riflettete su questo e impegnatevi a cambiare queste cose.
Ma certo, è molto più difficile cambiare tutto questo che picchettare un ospedale.