Finalmente il momento per festeggiare il compleanno di Tino.
Partita da casa alle 15.30 per andare a lavorare, senza possibilità di tornare a casa prima di cena, in una bella borsona di carta tutto l’occorrente per la serata: Regali, biglietto, vestitino carino per cambiarmi nel bagno dell’ufficio, appena finito di lavorare.
Finisco di lavorare tardi, ovviamente! Quando Tino arriva sono ancora da cambiare, ufficio aperto, computer acceso. In un turbine (tipo Taz dei Looney Tunes) sfilo sottoveste e vestito da ufficio e infilo il vestitino prescelto (maglina di lana, scollato, manica a tre-quarti, gonna a palloncino), un velo di mascara per ritoccare il trucco e via.
Visto che uno dei miei regali è voluminoso e l’ufficio è deserto, consegno al Tino la borsa contenente:
n°1 Regalo Romantico:
Cornice con 3 foto virate da me in bianco e nero di noi due assieme (tra cui la simil Cartier-Bresson)
n°2 Regali Pratici:
1 Porta biglietti da visita in pelle nera (che fa pandant con il portafoglio)
1 Porta carte di credito/carte fedeltà /Cartaviaggio/Club Freccialata etc. sempre in pelle nera, per sistemare le mille carte e cartine che normalmente giacciono in ogni dove 😀
In realtà anche i regali pratici un po’ romantici sono: tutte cosine che gli servono e lo accompagnano nei momenti (e sono tanti) in cui siamo lontani.
Post consegna regali siamo andati a cenare in una tipica Hosteria Trevigiana: Ai Filodrammatici
Posto carino, gestito da giovani con “genuinità ” per quanto riguarda l’allestimento del locale (parquet e travature anzianotti, arredamento da negozi di modernariato e mercatini dell’usato), per la calda ospitalità e la voglia di stare assieme e per la selezione dei piatti in menù che variano di giorno in giorno ma sono tutti tipici della tradizione trevisana e regionale.
Buon vino sfuso, una menzione speciale al dolce: ciambellona al cocco affogata in crema al mascarpone, semplicissima ma buona da svenire.
Pagato discretamente poco: 23 euri a testa per antipasto, secondo (carne buona, ben cucinata e assai abbondante), contorno e dolce annaffiati da un buon Malbech.
Assai soddisfacente!
Io e Tino avevamo un look un po’ troppo ingessato per il posto, lui sopratutto, dato che veniva diretto da lavoro e quindi era in “divisa”: gessato con fondo blu scuro, camicia bianca e cravatta blu a righine 😀
Però siamo stati proprio bene e, dopo aver rassicurato la cameriera che all’inizio ci dava del lei e sembrava un po’ tesa, l’atmosfera si è fatta rilassata e intima.
Se doveste mai decidere di venire a trovarci qui da me vi ci porterei di sicuro!
La città poi, lucidata e resa semi-deserta dalla pioggia, era un incanto.