Riflessioni di una giovane elettrice disgustata

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Le domande di questi giorni di spoglio sembrano sempre le stesse: Chi ha vinto? Chi ha perso? Quanto abbiamo perso?

Ma mi sembra quanto mai stupido e insensato perdere del tempo a lggere cifre e dati, percentuali e forchette, per quanto ovviamente io ci caschi sempre, con risultati assai sconfortanti.

Fortunatamente ieri sera come una luce in questo tunnel mi è apparso Massimo Cacciari, più itterico e magro che mai, che a queste domande rispondeva in maniera assai più colta ed articolatissima, ciò che vorrei rispondere io: “Chissenefrega!”

Le questioni infatti sono altre, almeno per chi come me si considera un “elettore di sinistra”.

Innanzitutto il 9 per cento di noi, coloro che hanno scelto i partiti più radicali, rimarrà miseramente senza rappresentanza in Europa. Si potrà obiettare che è la legge elettorale ad essere sbagliata, ma questa è e con essa si devono fare i conti se si vuole fare politica. Quindi considero un suicidio insensato essersi divisi in tre partitini, senza minimamente provare a trovarsi d’accordo e dare ai propri elettori quella rappresentanza che meriterebbero.

Il PD poi si consola rapidamente con la non-vittoria di Silvio. Ed è questa questione a farmi maggiormente imbestialire.

Un partito che non ha più ne arte nè parte, non ha leadership, non ha programmi minimamente condivisi e/o condivisibili da molti di noi e presenta all’elettorato alcuni elementi da ricovero psichiatrico, solo per baciare i piedi alla gerarchia ecclesiastica (considero i cattolici mediamente più intelligenti della nomenclatura che li dovrebbe indirizzare e faccio loro la cortesia di pensare che La Binetti schifi molti di loro quanto schifa me).

Un partito così, che futuro ha? Esiste solo in funzione anti-berlusconismo, ma quanto il vecchio porco ci lascerà, dopo lunga agonia (nostra non sua), il PD collasserà miseramente su se stesso, sotto i colpi delle sue mille contraddizioni e di una credibilità che non ha più.

A me allora questo partito non interessa più e mi piange il cuore mentre lo dico, perchè è stato il partito che ho votato per primo nella mia breve vita da elettrice e in cui ho sempre sperato, fino a prima di questa domenica.

Io a 23 anni non posso pensare al male minore, non posso inchinarmi alla logica del “meglio loro che l’altro”. Non ce la faccio più a turarmi il naso.

Io ho scelto Italia dei Valori, per premiare una scelta di trasparenza e di coerenza inattaccabile. Avevo scelto Idv anche per dare un segnale, forte, al PD… Ma ora penso che neanche i segnali forti servano più.

Non so se in futuro Tonino e i suoi continueranno a meritare il mio voto, forse no ed allora cambierò. Ma voglio trovare qualcuno che MERITI il mio voto, i miei sforzi emotivi e mentali, o se non altro la benzina che consumerò per recarmi al seggio.


2 thoughts on “Riflessioni di una giovane elettrice disgustata

  1. io, però, nonostante tutto (e con numerosi tremori) ho votato il piddì. ho scelto le preferenze in modo mirato, dato che ancora ce lo permettono. ma condivido in tutto quello che scrivi. e il trionfalismo degli organi del piddì, repubblica in primis, mi dà fastidio quasi quanto quello dei berluscanidi. e poi, se non vanno nel gruppo socialdemocratico perché rutelli se no si dimette, meglio perderlo questo baciapile voltagabbana che poi non porta che due voti, no?

  2. Pingback: mi sarebbe piaciuto « marcoboccaccio

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