la rugiada fresca del parco che mi bagna la fettina di piede rimasta scoperta dale ballerine, la mattina mentre vado al lavoro,
la sonata per piano che ieri sera sgorgava fuori dalle finestre del Pollini, regalando ai passanti momenti di delizia uditiva,
sentire il sole che mi pizzica la pella mantre ciaccolo di bomboniere e preparativi per il matrimonio con Loretta,
vedere la faccia onesta e simpatica del nonno meccanico per bici che ha il negozio in piazza dei signori,
la soddisazione sul volto di Elena che ha finito di fare il suo dovere,
cacciare fuori di casa il parassita per due ore per poter girare per casa in mutande indisturbata,
sentire la voce di Lucia al telefono tutta indaffarata e felice vicino al “suo” Leo,
il profumo dei fiori di un albero (non meglio identificato) che si sporgeda un giardino da sogno in via XX settembre…