* Umpf! non c’è niente di peggio che tornare in una casa vuota!
P.S. Questo è il post n° 500… Evviva!!!!
9 thoughts on “Non c’è alcun dubbio”
E’ di una tristezza rara… se si torna dopo un tempo abbastanza lungo, mesi, anni, allora diventa anche fonte di ispirazione in quanto si tende, almeno io, a ricordare la storia di ogni cosa, ogni oggetto, ogni mobile polveroso… ma più particolarmente per me non c’è niente di peggio di tornare la sera ritrovendo tutte le cose come le abbiamo lasciate al mattino.
Noo, povera! Io mi lamento sempre che i coinquilini sono casinisti e con troppi amici rumorosi. Ma quando poi sto da sola qualche giorno che brutto il silenzio. E poi prima di andare a letto mi tocca controllare sotto il letto e negli armadi che non ci siano i mostri XD
e io che abito solo che dovrei fare, spararmi?
Io la penso come Rosa.
Ps. complimenti per il 500esimo!
Ah ma io ancora non torno a casa in una casa vuota, anzi è sempre troppo piena con la famiglia carroarmato che la occupa 😀
La mia era una considerazione generale temporalmente, ma che vale per me sola (e per chi la condivide), cioè sono io che le poche volte che mi trovo a cenare da sola mi accendo radio o tv per non sentirmi sola 😛
Lei signora Marple, non si spari va là, che ci serve tutta intera 😀
Pure io vivo solo e ti assicuro che per apprezzare ancora di più il “vuoto” di casa mia mi basta passare qualche ora dai miei. Mi capita raramente di avere consapevolezza del fatto di essere da solo, sarà che ho sempre la testa piena di pensieri che in qualche modo mi distraggono e mi fanno compagnia. Però se ti manca una persona specifica, ecco, in quei momenti il senso di solitudine diventa enorme.
io che vivo da solo da 2 mesi e mezzo comincio ad iniziare a capire solo ora questa cosa.
prima abitando con i miei non c’era mai modo che la casa fosse vuota a meno che loro non uscissero ma con i miei orari lavorativi c’era sempre qualcuno quando io rientravo.
Ora non e’ cambiato piu di tanto poiche pranzo tutti i giorni dai miei (abitando loro a 500 metri da me) e quasi tutte le notti le passo da Stefano. Pero quelle volte che sono a casa da solo per pranzo o cena effettivamente mentre sono seduto a tavola vien da pensare fra me e me: “che cosa triste mangiare da soli”
Detto ciò più in alto, devo aggiungere che ho pure bisogno dei momenti di solitudine, di essere a casa mia senza nessuno che viene a disturbare la mia rifflessione, o la mia contemplazione. Solo così riesco a ricaricare le batterie.
Diciamo che ci vuole di tutto un pò, nella giusto misura.
Poi in realtà non mi sento mai solo, perchè pure la casa ed i suoi oggetti hanno un anima
Anche io avrei bisogno di alcuni momenti di “decompressione”, vivendo in compagnia di una famiglia che più casinara e caciarosa di così mi mancano molto. Ma si tratta di momenti, ore, minuti.
Dopodichè accendo qualsiasi cosa sia in grado di ricreare anche fittiziamente quel festoso caos, che per me è sinonimo di casa.
Ma, come già detto sopra, mica penso che questa sia la regola universale, anzi. Tino ad esempio spesso non sopporta più di un pomeriggio il casino di casa mia, per dire… 😀
E’ di una tristezza rara… se si torna dopo un tempo abbastanza lungo, mesi, anni, allora diventa anche fonte di ispirazione in quanto si tende, almeno io, a ricordare la storia di ogni cosa, ogni oggetto, ogni mobile polveroso… ma più particolarmente per me non c’è niente di peggio di tornare la sera ritrovendo tutte le cose come le abbiamo lasciate al mattino.
Noo, povera! Io mi lamento sempre che i coinquilini sono casinisti e con troppi amici rumorosi. Ma quando poi sto da sola qualche giorno che brutto il silenzio. E poi prima di andare a letto mi tocca controllare sotto il letto e negli armadi che non ci siano i mostri XD
e io che abito solo che dovrei fare, spararmi?
Io la penso come Rosa.
Ps. complimenti per il 500esimo!
Ah ma io ancora non torno a casa in una casa vuota, anzi è sempre troppo piena con la famiglia carroarmato che la occupa 😀
La mia era una considerazione generale temporalmente, ma che vale per me sola (e per chi la condivide), cioè sono io che le poche volte che mi trovo a cenare da sola mi accendo radio o tv per non sentirmi sola 😛
Lei signora Marple, non si spari va là, che ci serve tutta intera 😀
Pure io vivo solo e ti assicuro che per apprezzare ancora di più il “vuoto” di casa mia mi basta passare qualche ora dai miei. Mi capita raramente di avere consapevolezza del fatto di essere da solo, sarà che ho sempre la testa piena di pensieri che in qualche modo mi distraggono e mi fanno compagnia. Però se ti manca una persona specifica, ecco, in quei momenti il senso di solitudine diventa enorme.
io che vivo da solo da 2 mesi e mezzo comincio ad iniziare a capire solo ora questa cosa.
prima abitando con i miei non c’era mai modo che la casa fosse vuota a meno che loro non uscissero ma con i miei orari lavorativi c’era sempre qualcuno quando io rientravo.
Ora non e’ cambiato piu di tanto poiche pranzo tutti i giorni dai miei (abitando loro a 500 metri da me) e quasi tutte le notti le passo da Stefano. Pero quelle volte che sono a casa da solo per pranzo o cena effettivamente mentre sono seduto a tavola vien da pensare fra me e me: “che cosa triste mangiare da soli”
Detto ciò più in alto, devo aggiungere che ho pure bisogno dei momenti di solitudine, di essere a casa mia senza nessuno che viene a disturbare la mia rifflessione, o la mia contemplazione. Solo così riesco a ricaricare le batterie.
Diciamo che ci vuole di tutto un pò, nella giusto misura.
Poi in realtà non mi sento mai solo, perchè pure la casa ed i suoi oggetti hanno un anima
Anche io avrei bisogno di alcuni momenti di “decompressione”, vivendo in compagnia di una famiglia che più casinara e caciarosa di così mi mancano molto. Ma si tratta di momenti, ore, minuti.
Dopodichè accendo qualsiasi cosa sia in grado di ricreare anche fittiziamente quel festoso caos, che per me è sinonimo di casa.
Ma, come già detto sopra, mica penso che questa sia la regola universale, anzi. Tino ad esempio spesso non sopporta più di un pomeriggio il casino di casa mia, per dire… 😀