In ritardo, as usual…
Colpa mia, del mio lavoretto etto etto che tanto etto non è (nonostante la paga lo sia, sigh!)
Colpa della combinazione auto+pargheggio+treno+vaporetto che si sa non può andare tutta liscia.
Colpa del fatto che quando siamo assieme il tempo ci sfugge dalle mani senza che neanche ce ne rendiamo conto (mai colpa fu più dolce).
Alla fine ci siamo persi Poto, L’Arsenale e i giardini dell’Arsenale. Ma, non me ne vogliano Poto e l’arte se dico che è stato comunque un bellissimo tardo pomeriggio+sera.
Il viaggio in vaporetto intrecciata al mio Tino, con il sole che faceva splendere le onde e le calli, l’incontro con amici vecchi e nuovi, il relax davanti ad uno spritz che guardava la giudecca (se non fosse per quelle stramaledette navi da crociera…. grrrrrrrrrr… Embolo partito!), la ricerca di una cenetta veneziana, le corse dietro alla Vecchia Marple, che pur essendo una Signora corre come un levriero 😀
Il salutarvi dalla porta dell’affollatissimo treno, con quel senso di romantico addio che solo i treni regalano.
E poi una Domenica di fine estate, nanna fino a tardino, la Nonna a pranzo (con conseguente affanno di preparativi, pulizie dell’ultim’ora, scleri mammeschi, che si sa quando arriva la suocera…).
E poi (ovviamente in ritardo) il viaggio fino a Mira, l’abbraccio del mio Tino che sa sempre di pulito e odore di Bubu (che buono l’odore di bubu), un bacio alla scuocera e al suocero, e un luuuungo giro in bici, sugli argini dei canali intorno al Brenta, “Pedalando senza frettaaaaa con il mio Bubu”, via sulla ghiaietta fino a Stra, scorci di Villa Pisani, Case bellissime (che sognooooo), un palio medievale, con moneta medievale, porchetta medievale, rosolio medievale, rugbisti medievali (troppa robbbba per i miei gusti, ma secondo me qualcun’altro avrebbe apprezzato 😛 ).
E poi di nuovo via in bici lungo le rive di questo fiuma calmo e placido, bellissimo, tinto di cielo e di sole.
E poi cenetta, di corsa, e poi l’addio, un lungo bacio e il rimanere sveglia fino a taardi perchè tu eri in macchina verso Milano.
Ti amo, mi manchi già…
Ohhhhhh.. che dichiarazione…
🙁
Comunque sì: un po’ te ne voglio.. Soprattutto per i rugbysti…
Guarda, stavo per chiamarti, ma poi ho pensato alla tua povera mamma che aveva biaogno di te e quindi…
Ma ti pare che ogni volta che scrivo un commento qui dico che siete dolci?! uff :p
beh, il viaggio di ritorno in treno non è stato proprio romantico, ma tutto sommato divertente.
Però non mi scriva più: “scuocera”! 🙂
Oooops… La prossima volta starò più attenta, prometto 😛