El can da Burcio, così veniva chiamato a Venezia un piccolo cane, solitamente di razza incertissima avente un temperamento estremamente irascibile e chiassoso. La sua funzione non era infatti quella di difendere la barca bensì di avvisare il padrone se qualcuno vi si avvicinava.
A Treviso la stessa tipologia di cane viene comunemente definita can da Pajer (cane da pagliaio), il che in questo caso implicava che dovesse fungere da antifurto sonoro per fienile e stalle.
Ecco, tutto ciò per dire che stamattina, quando mio papà ha pronunciato la seguente frase, mi sono automaticamente trasformata in un BuBurcio.
[Visto che ho venduto il camper e ora mi sento in colpa, mi sono già pentito, sento che comunque vada sarà una mezza catastrofe e quindi ho bisogno di una CATARSI (n.d.r. Pensiero che ovviamente il perfido genitore è stato ben lungi dall’esplicitare)] Ho deciso che ‘sta casa ha bisogno di essere riorganizzata, risistemata, rimessa a posto. Gavemo un sacco de roba dapartuto. Quindi questo finesettimana sarà dedicato a mettere a posto TUTTA la casa. Ne datu ‘na man?!?!
Mi sembra superfluo, cari amici, chiarire che la domanda finale è solo uno squisito esercizio di retorica paterna. Non avrei MAI e poi MAI potuto rispondergli come la vocina che risuonava nella mia testa “col caaaaaaaaaa…”.
Così, ho preso le mie cosine e sulla soglia di casa, camminando verso la macchina sui miei piedini smaltati di rosso, ho sogghignato un “okeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeiiiii” cominciando così la mia trasformazione in BuBurcio solo al riparo da orecchie indiscrete, nella mia Galatina.
Sarà un lungo Weekend di PUPù
Ora il Buburcio che è in me vorrebbe tanto una bella caviglia succulenta da azzannare ad altezza calcagno, lì dove il tendine d’Achille si stacca un pochino dall’osso.
E indovinate chi sarebbe la mia vittima prediletta?!?!?!
Groarl groarl, Wof Wof Wof…
Di solito quando si propone una riorganizzazione degli spazi condivisi si intende un repulisti della roba altrui… Non è che a tua madre fischiano le orecchie, e che il paparino abbia parlato a nuora perchè suocera intenda?
Io comunque la casa la terrei così, anche se ci hai tenuto nascosta la camera degli orrori 😉
non comprendo il nesso camper>casa ma comunque buon lavoro.
a mio padre, avrebbe introdotto la domanda con un “per favore”.
ad improbabile risposta negativa avrebbe semplicemente alzato le spalle e avrebbe risposto “allora per comando” e avrebbe ripreso a far ciò che faceva senza attendere ulteriori risposte.
Non comprendi la sottile logica di Gustavo caro mio 🙂
Si vede che sei una brava ragazza (almeno se non ti si legge nel pensiero). Mio padre non avrebbe mai osato chiedermi una roba del genere. E comunque lo avrei interrotto a metà frase con un “scordatelo!”.
Se haio affrontato i monti (ancora sono sconcertato per la cosa) potrai affrontare anche questo.
Ma che sia un messaggio subliminale perchè vuole che Tino ti porti via di lì?!
Il camper non c’è più…!?
🙁
No il camper non c’è più (o quasi)… Sigh!
E con esso tramonta anche la possibilità di ospitare 10 persone contemporaneamente per la nanna, doppio sigh!
la prossima volta ci porteremo le tende.
coraggio, nonostante non abbia mai avuto un camper sto tentando di fare anch’io la stessa cosa in casa mia, in questo weekend, ma so già che non ci riuscirò… 🙁
Gus, ricomprati il camper, fai il cappotto alla casa a pezzi, prima il lato nord e così via in senso orario … non privartene, l’Europa ci aspetta!