Se Telefonando…

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“La Mia Bubu è cattiva…”Jessica Rabbit

“Seh…”

“Perchè la Mia Bubu è…?!”

“Cattiva!”

“Ecco brava, vedi che anche se sei cattiva, non sei mica scema…”

“Grassie…”

“Bubu Cattiva”

“Ma non è colpa mia, è che mi disegnano così :D”

“Bubu… Ma va’ a cagare va’!!!”

(n.d.r. non mi aveva mai mandato a cagare prima)
“GASP!!!”

“Ma amore, ti ho mandata a cagare così, in simpatia.. Perchè ti amo…”

“Bubu… Ma va’ a cagare pure tu :D”

…Quanto lo amo 🙂

RI-n.d.r. “Bubu cattiva”, oltre che essere un marchio registrato, è il classico espediente del mio Tino per stuzzicarmi in modo che io metta il broncio: così avrà una buona scusa per ingegnarsi a farsi perdonare… Funziona meglio di persona che al telefono però 😛




Mio Fratello mi sfinisce…

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teacher

Ma più di tutto mi sfiniscono, nell’ordine:

1) le declinazioni latine

2) le 4 coniugazioni

3) l’analisi logica e quella grammaticale

… In poche parole fare da tutor CEPU ad un fratellino di 14 anni in pien crisi da 1^ Liceo Scientifico non è proprio una passeggiata, visto e considerato che a quell’està il maschietto medio ha l’ostinazione di un ciuco: invece che prepararsi a saltar l’ostacolo intraprendendo una faticosa ma premiante rincorsa, preferisce provare ad abbatterlo a testate 😀
Pensare che mia madre mi ha sempre considerata la cialtrona di casa, quella con “la preparazione a MACCHIA DI LEOPARDO”… Dev’essere una specie di contrappasso Mammesco!


E’ ufficiale…

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piazza capitaniato

Presenterò la mia creaturina tesistica al mondo accademico il 3 Dicembre nello studio del mio relatore 😀

Il 16 Dicembre sarò proclamata dottoressa in cooperazione allo sviluppo presso l’aula delle edicole in piazza capitaniato.. a.k.a. IN CENTRISSIMOOO, cioè nella zona di Padova in cui ho maggiormente speso le mie giornate universitarie…
Svaniscono così le mie paure di essere proclamata nel deserto dei tartari noto ai più come zone istituti.. EVVAI!!!buterfly

Ora comincio davvero a sentire le farfalle nello stomaco…


We’re Back!!

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In questa giornata nevosa, in cui tutte le faccende sono complicate e rallentate dalla morsa del gelo (almeno qui nel Nord-est), i bubu finalemnte tornano per restare 😀

Finalmente risolti i vari problemucci legati ai server, ora ci si è un attimino sconfigurato il tema, ma la sostanza c’è tutta 🙂disco stu

“And now its all right. its ok.
And you may look the other way.

[…]

And were stayin alive, stayin alive.
Ah, ha, ha, ha, stayin alive, stayin alive.
Ah, ha, ha, ha, stayin alive.”



Alè Italia!!!

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Speriamo che sia il brillante prologo di un buon 6 Nazioni 🙂

N.B. Tina è accanita tifosa do Rugby e non ha postato una di quelle belle foto maciose che sanno fare così bene i rugbisti, solo perchè Tino è geloso.. La foto è di un mini Mirco Bergamasco


La mia Famiglia…

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Un CARROARMATO!baloon tank

Il mio ex, l’unico e il solo moroso prima di Simone (pensate un po’ voi che santa donna…),
definiva così la mia famiglia, contrapponendola alla sua “famiglia-cinquecento”, ovviamente riferendosi alle preoccupazioni/occupazioni che le stesse fornivano ai rispettivi pargoli. Del resto è assolutamente scontato dire che da me il “vivi e lascia vivere” non sta di casa 🙂

Si vive piuttosto sempre in una più o meno serena o chiassosa armonia e in un clima di “io mi faccio i fatti tuoi tu ti fai i fatti miei”, a parte le stagioni di gelo e strategia della tensione che si verificano ogniqualvolta mami ha qualcosa da contestare a marito e/o figli…

The lady in the house non sfoga mai verbalmente le sue paturnie (se non quando sbotta tutto di un colpo), ma le lascia amabilemente trasparire di modo che in casa si formino le stalattiti e le stalagmiti di ghiaccio in ogni stanza, finche non le passa da sola.

Papà invece è fuoco e fiamme d’infermo per minuti di follia pura, pressione alta, adrenalina alle stelle etc. poi tutto torna quasi come prima, con un pizzico di simpatica incoerenza 😛

Io ho imparato la lezione molto presto e infatti sono una maga nell’evitare scontri e tensioni, anche troppo, dato che a volte ingoio bile e accumulo rancore… Oppure sono anche piuttosto brava a celare e abbellire la verità… Pessime abitudini!

Ora come ora il tank è guidato alla deriva dalle paturnie di mamma, legate a doppio filo alla non brillantissima carriera da liceale del Fardelletto, introverso quattordicenne cocciuto come un mulo, che vorrebbe aver appreso dalla sorella l’arte dell’arrangio. Purtroppo per lui e per noi, fallisce piuttosto malamente nella sublime arte, del resto gli mancano le solide basi che consentono di barcamenarsi più o meno in tutto nella vita: pretenderebbe, l’illuso, di passare diretto dall’infanzia al fankazzismo, senza passare per l’obbligatoria fase del “sono sfigato e un po’ secchione”. Ora insomma ruota tutto intorno ai suoi 3-4-5, costringendo me (e quindi Tino) a estenuanti pomeriggi domenicali fatti di ripetizioni di grammatica-matematica-latino-inglese… Elementare Watson!

In fondo però amo il mio carroarmato, non lo cambierei mai definitivamente con una cinquecento… credo!

E voi?!

Siete fieri possessori di un carroarmato o liberi e belli con cinquecento al seguito?!

N.B. tuttoquesto post è stato ispirato dall’aver scoperto per caso l’immagine che decora questo post… scusate, sono un po’ instabile ultimamente!


OK

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Ieri ho consegnato la domanda di laurea, firmata dal mio relatore.

Ora devo:

-registrare un altro paio di cosette

-finire la tesi

-farla rilegare

-consegnare tutti i doc. alle varie segreterie

… fiuuuu!

Di buon c’è che:

almeno un peso me lo sono tolto,

il relatore mi ha complimentata per il mio libretto 😀 (dopo averlo spulciato  per bene e avremi chiesto ragione di ogni voto sotto il 25…)

ed abbiamo fissato in via provvisoria la data della discussione: Mercoledì 3 Dicembre.

(Se tutto andrà per il meglio)

Mi proclameranno invece il 16 o 17, insieme ad altri cooperanti e ai formatori, con la commissione dotata di maniche a sbuffo color rosa porcello 😀


Il Primo di novembre… Quando ero piccina.

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Questo post è nato  da un commento ad un post di Asa Ashel nel suo F R A M M E N T I , che a sua volta è nato da qusto, di Gan su nonsosescendo (come in una sponatena catena di S.Antonio)…

Il commento era diventato troppo lungo, così lì comincia e qui finisce…

Mamma e papà portavano tutta la famiglia “a fare un giro dai morti”:

Si incominciava dal nonno materno, l’unico parente prossimo deceduto a quei tempi (io non l’ho mai conosciuto), che sta, ora in compagnia della nonna Rita, in un cimitero poco distante da casa.

Poi con tutto il carrozzone di zii e cugine paterne ci si spostava in collina, tra Farra di Soligo e Col San Martino, patria del Prosecco e paese natio di papà e nonno. In fondo a me bambina piacevano abbastanza questi ritrovi, ero la più piccola di tutto il parentado, che si componeva anche di bis-cugini e prozie, e quindi la cocca, coccolata e vezzeggiata: sprofondare nelle pellicce delle prozie (reperti storici e unici, estratti dalla naftalina solo in occasioni di questi ritrovi) a scaldarmi il nasino mi piaceva assai.

Anche io però ad un certo punto mi staccavo dal circo parentale e chiedendo un paio di fiori al mazzo destinato ai parenti, andavo nel settore dei bimbi e regalavo loro qualche corolla,

mi facevano tanta tristezza quelle lapidi ingrigite, le foto impresse sulla porcellana oramai semi sbiadite, croci e angioli sbilenchi pronti ad abbattersi anch’essi su quelle giovani vite.
Raggiungevo poi la lapide del fidanzato partigiano della “zia Gigietta”, rimasta nubile da allora, a farmi stringere dalla sua manina secca secca e fragile, guardandole gli occhi blu che ancora si inumidivano al ricordo della sua giovinezza spezzata.

Lui venne ucciso in un aguato dai “todeschi”, venduto assieme al padre e a molti altri da un loro compagno di resistenza. La storia che mi veniva raccontata da bambina si concludeva con un macabro carosello, i cadaveri straziati ammassati su un carro e portati in giro per tutti i paesini come monito, la povera zia che piangente si gettava ai piedi degli assassini e come un’eroina da romanzo otteneva i corpi di fidanzato e mancato suocero per dar loro degna sepoltura.

Ancora oggi non so se questo finale vagamente conslatorio fosse offerto al mio cuore di bimba per non appesantirlo troppo, certo è che la voglia di amare della zia rimase su quel carro, assieme al fidanzato.

Poi per dimenticare tutte le amarezze e i ricordi si finiva tutti a bere prosecchino e mangiare caldarroste dallo zio Checchino, che con la sua voce da tenore e la sua verve mai spenta intonava arie d’opera, facendosi accompagnare dalla sorella zia Birì, sopranino e unico emigrante ilustre della famiglia.


Weekend

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Due notti e due giorni con il mio Tino in montagna…

Che pace!

C’erano anche Molto Cugina e Giusy con Luuuna la bellissima cockerina biondona…

Cena (e Pranzo, vista la sovrabbondanza) con Gnocchi di zucca e arrostino di maiale, fatti con le sante manine dei due ometti.

Insomma un fine settimana perfetto, in cui mi sono dimenticata di tutti le mie ansie.
Se non fosse per un brutto incubo…

Tutti pronti per la mia proclamazione: parenti, amici con il papiro, genitori con la corona d’alloro, io in coda con gli altri per essere proclamata dalla commissione…

E invece neinte, non mi chiamano, non mi sono laureata…

Mi sveglio piangente, per fortuna c’era Simone che ha risposto ai miei pigolii, si è svegliato e m’ha stretto forte a sè, asciugandomi le lacrime…